venerdì 6 marzo 2015

Ancora polemiche sul WPP: Charleroi alla fine vince...

Dopo che una citadina intera, nella persona di Paul Magnette sindaco di Charleroi  si era schierata contro un fototografo, nel caso Giovanni Troilo per il suo reportage "la Ville Noire", a cui era stato assegnato il primo premio nella categoria contemporary issue,

 proprio sui vizi e virtu di questa cittadina, il sito di WPP elimina Troilo dall'elenco dei vincitori. La polemica sollevata dal sindaco è sul modo in cui il fotografo ha raccontato i fatti (o pseudo fatti). Ma il fotografo intervistato da Michele Smargiassi, si puo leggere tutta l'intervista su Fotocrazia, risponde che se pur si aspettava delle polemiche certo non credeva fossero di questo tenore, infatti dichiara di essere stato sempre limpido e chiaro anche nelle didascalie associate alle foto. Il punto sembra essere che alcune delle foto di Troilo siano in qualche modo costruite ad arte anche se poi effettivamente raccontano cio che avviene normalmente in alcuni posti di questa citttadina. Come ad esempio in una delle foto, quella nel parcheggio degli scambisti, Triolo ritrae suo cugino. E difatti il sindaco lo accusa di aver realizzato uno storytelling e non un reportage... La domanda che ci viene spontanea allora è: quanto questo tipo di fotografia giornalistica è vera rispetto a quella manipolata digitalmente ossia che differenza esiste tra le due posizioni? E rispetto anche agli esclusi per manipolazione digitale quanto cio è corretto?
Sembra che il comitato del WPP pensi effettivamente che ci sia un problema, infatti passando ora sul sito il nome di Triolo non compare piu tra i fotografi vincitori. Cio ci fa meditare....